COSTELLAZIONI D’ARTISTA

Costellazioni d’artista è un originale progetto di intervento urbano pluriennale, nato dalla collaborazione tra Comune di Cercenasco e Martin (Martini Arte Internazionale) che si propone di arricchire e caratterizzare il territorio comunale attraverso l’inserimento di opere d’arte contemporanea, in un modo innovativo e rispettoso dell’identità locale.

L’idea del tutto innovativa è stata quella di trasformare in opera d’arte uno dei manufatti più anonimi nei quali tutti i giorni ci imbattiamo, che è “sotto” gli occhi di tutti: il chiusino, ma soprattutto organizzarli nella forma di una delle più conosciute costellazioni, l’orsa minore altrimenti detta piccolo carro.  Nessuno stravolgimento, ma una “pioggia di stelle” precipitata per le vie del paese, gemme forgiate secondo i disegni di alcuni tra i più importanti artisti contemporanei internazionali.

Partendo dalla Piazza del Municipio, il primo chiusino che si incontra è quello rappresentante lo stemma comunale di Cercenasco, cinto da un quadrante in ghisa del vecchio orologio, rimosso a suo tempo dal campanile della chiesa parrocchiale. Il successivo chiusino che si incontra è quello posto all’angolo tra via del Castello e via Ospizio, a fianco di una delle più antiche abitazioni del centro storico. Questo tombino disegnato dall’artista svedese Ann Caroline Breig rappresenta due sinuosi corpi, uno maschile ed uno femminile che sono però uniti da un unico volto, soggetti che richiamano l’arte etnica, indiana e africana. Proseguendo nel percorso, a circa metà di via Ospizio, si incontra il chiusino disegnato da Danilo Bozzetto rappresentante due cavalli che osservano una sedia giocattolo, due presenze custodi di un elemento simbolo che riporta alle atmosfere spensierate del gioco. Successivamente a fianco della Cappella gotica di Sant’Anna, su piazza Ceppi, ecco il chiusino ideato da Rob Ward artista inglese di fama internazionale. Sul tombino di colore blu campeggia la scritta “Here time turns into space”: “qui il tempo si trasforma in spazio”, frase estrapolata dal “Parsifal” di Richard Wagner. L’iscrizione semplice e diretta è portatrice di un messaggio significativo, il cerchio in ghisa come una vera e propria porta del tempo, suggerisce un mistico passaggio tra realtà ed immaginazione. Continuando la visita, di fronte ai portici comunali su via Regina Margherita ecco l’opera di Paolo Grassino. Questo chiusino si propone di essere come trasparente permettendo di vedere ciò che si trova nel sottosuolo e cioè i topi, tipici “abitanti” delle fogne. Proseguendo il percorso, sul sagrato della chiesa di San Bernardino, si incontra l’opera di Gabriele Garbolino Rù. Il chiusino risalta la bellezza classica e l’eleganza della figura umana rappresentando porzioni di volti e sguardi catturati che sono come imprigionati nella ghisa. Infine l’ultimo chiusino che si incontra è quello disegnato da Elio Garis. Il suo tombino rappresenta l’astrazione compositiva concettuale dell’artista, sembra il movimento vibrante dell’acqua colpita da un corpo solido dal cui contatto si dipanano onde concentriche.    

La mappa raffigurante la costellazione è collocata sulla facciata dell’infopoint comunale.

Elio Garis                                                                   

Gabriele Garbolino Rù

Ann Caroline Breig
 

Rob Ward

 Paolo Grassino

Danilo Bozzetto

 

 

 

 

 

Valuta da 1 a 5 stelle la pagina

Grazie, il tuo parere ci aiuterà a migliorare il servizio!

1/2

Vuoi aggiungere altri dettagli? 2/2

Inserire massimo 200 caratteri